Contenuti del Piano

< P.A.T.I. DEL MONSELICENSE

Tematismi e struttura del P.A.T.I.

Il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale del Monselicense (in sigla PATI del Monselicense) rappresenta il nuovo strumento di pianificazione strutturale dell’intero territorio del Monselicense, redatto alla luce delle disposizioni normative contenute nella nuova Legge Urbanistica Regionale n. 11 del 23 Aprile 2004.

L’elaborazione del P.A.T.I. ha avuto inizio con la predisposizione e la condivisione, con i Comuni dell’ambito del Monselicense, la Provincia di Padova – con funzioni di coordinamento – e la Regione Veneto, dapprima di uno “schema” di Documento Preliminare, approvato da tutte le Giunte Comunali e Provinciali, poi confermato nel successivo “Documento Preliminare” contenente, in particolare, gli obiettivi generali del P.A.T.I. e le scelte strategiche di assetto del territorio, per i temi pertinenziali, anche in relazione alle previsioni degli strumenti di pianificazione di livello sovraordinato (P.T.R.C. e P.T.C.P.).
Il Documento Preliminare è stato approvato dalle rispettive Giunte Comunali del Monselicense e dalla Giunta Provinciale, e l’Accordo di Pianificazione sottoscritto in data 23.01.2006.

Il “Documento Preliminare”, sottoscritto da tutti i Comuni aderenti al PATI del Monselicense, individua i seguenti tematismi, che sono stati analizzati ed affrontati puntualmente in sede di progetto:

Tema 1: sistema ambientale
Gli obiettivi per la tutela delle risorse naturalistiche e ambientali, e per l’integrità del paesaggio naturale sono:

  1. individuazione e disciplina delle aree di valore naturale e ambientale;
  2. definizione degli obiettivi generali di valorizzazione in coerenza con le indicazioni della pianificazione sovraordinata, in particolare:

    1. tutela e miglioramento delle reti ecologiche;
    2. tutela del paesaggio fluviale;
    3. salvaguardia dei corsi d’acqua – in particolare del Fiume Adige, del sistema Bisatto-Bagnarolo e del sistema idrografico sversante in laguna (in primis il Fratta-Gorzone) – e connessione reciproca e con gli altri elementi ambientali di interesse ecologico (reti), delle aree umide e del biotopo di interesse provinciale “Bacino Lavacci”;
    4. gestione delle emergenze naturalistiche di carattere idrogeologico e geomorfologico;
    5. tutela delle aree di valore naturalistico e mantenimento delle biodiversità;
    6. salvaguardia delle emergenze culturali;
    7. tutela delle aree con formazioni vegetali rilevanti, portatori di valori ecologici quali: area umida “Valgrande Lavacci” e Sant’Urbano, Villa Estense e Granze, area marginale di Stanghella o le ex cave rinaturalizzate ora aree umide, come le Cave di Ca’ Oddo a Monselice;
  3. individuazione delle possibili fonti di inquinamento o alterazione delle falde acquifere.

Tema 2: difesa del suolo
Gli obiettivi per la localizzazione e la valutazione della vulnerabilità delle risorse naturali, e la disciplina generale per la loro salvaguardia sono:

  1. definizione delle aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico e delle aree esondabili;
  2. individuazione degli interventi di miglioramento e riequilibrio ambientale da realizzarsi;
  3. definizione di indirizzi e prescrizioni generali per gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico nelle aree urbanizzate o da urbanizzare.

Tema 3: paesaggio agrario e paesaggio di interesse storico
Per il paesaggio agrario, gli obiettivi del P.A.T.I. sono:

  1. salvaguardia delle attività e sistemazioni agrarie ambientalmente sostenibili, dei valori archeologici, storici e architettonici presenti nel territorio;
  2. conservazione o ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat e delle associazioni vegetali e forestali;
  3. salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici;
  4. individuazione di:

    1. aree con tipologie di paesaggio rurale prevalente;
    2. aree con produzione specializzate;
    3. aree con produzione a rischio di impatto ambientale;

Per il paesaggio di interesse storico, gli obiettivi del P.A.T.I. sono relativi alla tutela, al recupero e alla valorizzaione di:

  1. complessi ed edifici di valore storico-architettonico, culturale e testimoniale, Ville Venete, contesti figurativi, ecc.;
  2. le città murate, manufatti difensivi e siti fortificati;
  3. centri storici di pregio e di particolare rilievo;
  4. parchi, giardini monumentali di interesse storico-architettonico;
  5. documenti della civiltà industriale;
  6. grandi percorsi extraurbani e itinerari di interesse storico-ambientale;
  7. sistemazioni agrarie tradizionali e aree delle grandi tenute storiche;
  8. zone e beni archeologici, musei etnografici.

Tema 4: servizi a scala territoriale
Obiettivi:

  1. individuazione delle parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale, con concentrazione di una o più funzioni strategiche, o di servizi ad alta specificazione economica, scientifica, culturale, sportiva, ricreativa e della mobilità, definite “Poli Funzionali”;
  2. ricognizione dei Poli Funzionali esistenti da consolidare, ampliare e riqualificare;
  3. individuazione degli eventuali ambiti preferenziali idonei per la localizzazione dei nuovi Poli funzionali di interesse provinciale;
  4. definizione dei criteri per l’individuazione delle caratteristiche morfologiche, dell’organizzazione funzionale e del sistema delle infrastrutture e delle dotazioni relative;
  5. individuazione degli interventi di trasformazione e qualificazione funzionale, urbanistica ed edilizia dei Poli esistenti.

Tema 5: settore turistico – ricettivo
Obiettivi:

  1. valutazione della consistenza e dell’assetto delle attività esistenti e promozione dell’evoluzione delle attività turistiche;
  2. individuazione di aree e strutture idonee vocate al turismo di visitazione, all’agriturismo, all’attività sportiva;
  3. studio sulla dotazione di servizi e rafforzamento delle attrezzature esistenti, secondo modelli culturalmente avanzati (Piano dei Servizi);
  4. previsione dell’estensione della rete dei percorsi ciclabili di interesse intercomunale (Piano Provinciale delle Piste Ciclabili);
  5. promozione e regolamentazione della navigabilità dei corsi d’acqua di rilievo provinciale inserendoli nei circuiti turistici principali (studio provinciale della “carta nautica”);
  6. definizione disciplinare di particolari siti e strade panoramiche e previsione di nuovi percorsi per la scoperta e la valorizzazione delle ricchezze naturali e storiche del territorio;
  7. recupero e salvaguardia dei prodotti tipici locali, promozione dei vari settori agroalimentari.

Tema 6: sistema relazionale, infrastrutturale e della mobilità di interesse sovracomunale
Gli obiettivi del P.A.T.I. sono di raccordo con la pianificazione di settore sovraordinata, provvedendo alla:

  1. definizione della rete di infrastrutture e di servizi per la mobilità di maggiore rilevanza;
  2. definizione della opere necessarie per assicurarne la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità rispetto al sistema insediativo ed al sistema produttivo individuando, ove necessario, fasce di ambientazione al fine di mitigare o compensare gli impatti sul territorio circostante e sull’ambiente;
  3. definizione della dotazione di standard e servizi alla viabilità sovracomunale;
  4. definizione del sistema della viabilità, della mobilità ciclabile e pedonale di livello sovracomunale.

Tema 7: attività produttive
Obiettivi:

  1. valutare la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario, definendo le opportunità di sviluppo – anche in relazione all’impiego di risorse naturali nei processi produttivi – in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”;
  2. individuare le parti del territorio caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche, commerciali e produttive;
  3. definire l’assetto fisico funzionale degli ambiti specializzati per le attività produttive di rilievo sovracomunale, da confermare e/o potenziare (caratterizzati da effetti sociali, territoriali, ambientali, relazionati con altri comprensori produttivi di livello provinciale, regionale, interregionale);
  4. individuare, nelle more dei criteri dettati dal P.T.R.C. ed in coerenza con i contenuti del P.T.C.P., gli ambiti preferenziali idonei alla pianificazione dei nuovi insediamenti produttivi, commerciali e direzionali di rango intercomunale, con riferimento alle caratteristiche locali ed alle previsioni infrastrutturali a scala territoriale, indicando i criteri applicativi della “perequazione territoriale”;
  5. individuare le aree produttive di rilievo comunale ed analizzare il sistema produttivo individuando l’estensione delle aree urbanizzate, inedificate, ecc.;
  6. definire, in coerenza con il P.T.C.P.:

    1. gli ambiti preferenziali di localizzazione delle medie e grandi strutture di vendita configurabili quale bacino di utenza degli ambiti di programmazione regionale, sulla base della superficie complessiva assegnata dalla L.R. 15/2004;
    2. le aree idonee da destinare alla logistica e alla direzione, organizzazione e promozione delle attività di interscambio di tipo commerciale;
    3. i poli per l’innovazione tecnologica e per i servizi alle imprese destinate ad attrarre, concentrare e potenziare attività ad alto grado innovativo;
    4. gli specifici indirizzi e prescrizioni per la valorizzazione dei distretti produttivi (L.R. 8/2003), precisando gli standard di qualità dei servizi che si intendono perseguire per ottimizzare il rapporto tra attività di produzione, servizi tecnologici, qualità ambientale, qualità del luogo di lavoro, sistema relazionale infrastrutturale e della mobilità (viabilità).

Tema 8: sviluppo e promozione delle fonti di energia rinnovabile
Obiettivi:

  1. recepimento e approfondimento delle linee guida progettuali e costruttive elaborate dalla Provincia attraverso una politica di:

    1. pianificazione e gestione più ecologica del territorio;
    2. integrazione delle tematiche ambientali nelle proprie programmazioni al fine di ridurre i consumi di energia nel settore edilizio, terziario e industriale;
    3. promozione dell’applicazione di tecnologie costruttive sostenibili;
    4. promozione della certificazione energetica degli edifici;
    5. partecipazione dei cittadini a modifiche comportamentali a favore dell’ambiente.

Il progetto del P.A.T.I.

Il progetto del P.A.T.I., per i temi di competenza dello stesso, è nato e si è sviluppato, a partire dall’analisi di attuazione dei P.R.G. vigenti e relative varianti generali e parziali in fase di definitiva approvazione, tenuto conto che ai sensi dell’art. 48, comma 5 della L.R. n. 11/2004, a seguito dell’approvazione del P.A.T.I. i P.R.G. vigenti acquistano il valore e l’efficacia dei P.I. per le sole parti compatibili con il P.A.T.I., nella logica dei più generali indirizzi della nuova legge urbanistica regionale e della pianificazione sovraordinata (P.T.R.C. e P.T.C.P.).
Le previsioni del P.A.T.I. tematico, relativamente ai temi di interesse pubblico o di pubblica utilità, sono recepite dai P.R.G. vigenti con le procedure di cui al comma 1 ter dell’art. 48 della L.U.R., così come modificato dall’art. 7 della L.R. n. 04/2008.
La sfida del Piano è quella di supportare, attraverso politiche territoriali coordinate, il raggiungimento di un modello di sviluppo capace di promuovere una efficace riorganizzazione del sistema produttivo e di quello commerciale e direzionale, finalizzata al progressivo consolidamento di fulcri insediativi selezionati secondo requisiti di abbattimento degli impatti strutturali e infrastrutturali connessi e al controllo della dispersione degli insediamenti produttivi, sia di singoli manufatti, sia di agglomerati industriali e del relativo appesantimento della domanda infrastrutturale, di preservare le risorse, di tutelare e dare identità e qualità all’ambiente, di offrire servizi di qualità ad imprese e abitanti e di garantire una buona accessibilità, favorendo la qualità architettonica in ogni investimento pubblico e privato, anche con il ricorso, per le opere più significative, al concorso di progettazione.
A tale scopo la normativa del P.A.T.I., in conformità agli articoli 35 e seguenti della L.U.R., introduce sistemi di regole e di incentivi per l’iniziativa privata, affinchè anch’essa contribuisca a determinare quella complessità funzionale, spaziale e sociale che costituisce la qualità urbana.
E’ compito dell’operatore pubblico, infatti, orientare attraverso regole ed incentivi i nuovi investimenti privati, non più basati sulla semplice integrazione tra funzioni che incontrano immediata e facile rispondenza sul mercato, accompagnata dalla dotazione di qualche spazio accessorio di valenza collettiva, bensì finalizzati alla creazione di elementi di nuova centralità, capaci di dare forma ed identità all’esistente, di garantire una maggiore qualità progettuale e ricchezza funzionale, partendo da un’analisi della domanda più attenta ai bisogni dell’ambito territoriale del Monselicense.

Il percorso di redazione del P.A.T.I.

Il percorso che ha portato alla redazione del P.A.T.I. del Monselicense è strutturato su cinque componenti principali tra loro sinergiche e sempre interconnesse:

  • la relazione ambientale;
  • la costruzione del Quadro Conoscitivo;
  • il processo partecipativo e la concertazione;
  • la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.);
  • la cartografia di progetto e le relative norme tecniche.

Tale percorso è stato costruito sviluppando una approfondita conoscenza dello stato dei luoghi, in tutte le sue componenti e nelle loro reciproche interrelazioni, con un metodo di analisi spiccatamente interdisciplinare e con l’attivazione di un Sistema Informativo Territoriale che raccoglie, mettendo a sistema, sia il quadro conoscitivo, sia le tavole progettuali.
Con il P.A.T.I., elaborato mediante l’uso di applicazioni informatiche di tipo G.I.S., utilizzando esclusivamente la base della Carta Tecnica Regionale Numerica (C.T.R.N.), i Comuni del Monselicense hanno inteso operare precise scelte strutturali di natura strategica di sviluppo del territorio, in merito ai temi produttivo e infrastrutturale, nonché in merito alla definizione delle “invarianti” di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico-monumentale e architettonica, in coerenza e conformità con gli obiettivi e gli indirizzi contenuti nella pianificazione di livello superiore (P.T.R.C. e P.T.C.P.) e nel documento preliminare del P.A.T.I..
In questo quadro le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio del P.A.T.I. del Monselicense, si ispirano, coerentemente con le scelte progettuali del P.T.C.P. adottato, ai seguenti principi che ne costituiscono il quadro di riferimento:

  1. “sostenibilità”, intesa come attenzione particolare alle risorse fisiche, ambientali, energetiche e tecnologiche, ripensando i processi pianificatori e costruttivi in modo che questi provochino il minor impatto possibile sull’ambiente;
  2. “sussidiarietà, adeguatezza ed efficienza”, mediante:

    • garanzia di trasparenza e partecipazione;
    • l’adozione di un sistema informativo territoriale unificato ed accessibile, al fine di disporre di elementi conoscitivi raffrontabili;
    • coinvolgimento delle rappresentanze economico sociali e delle associazioni a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche individuate dal P.A.T.I.;
  3. “copianificazione”, che influenza il carattere processuale della pianificazione e la natura cooperativa e consensuale delle relazioni con la pianificazione sovracomunale;
  4. “perequazione urbanistica”, che persegue l’equa distribuzione dei diritti edificatori tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi, contemperando un giusto equilibrio tra l’interesse pubblico e quello privato; è legata al livello d’intervento “Comunale” e viene assunta a parametro di “correttezza” nelle scelte incisive del pianificatore sul diritto di proprietà dei suoli, con tutta la tematica dei vincoli urbanistici (“indifferenza” della proprietà rispetto alle scelte pianificatorie), nonché a parametro della “congruità” delle indennità di espropriazione (“eguaglianza” tra i proprietari espropriati e quelli non espropriati);
  5. “perequazione territoriale e ambientale”, che perseguono l’equa ripartizione tra i comuni dei vantaggi dell’insediamento di attività e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle infrastrutture di interesse generale; sono legata al livello d’intervento “intercomunale” ed hanno lo scopo di rendere “indifferente”, per quanto riguarda gli effetti sulla finanza dei comuni, la localizzazione degli insediamenti stessi in determinati comuni piuttosto che in altri e, in particolare, di evitare le sperequazioni derivanti dalla tendenziale concentrazione dei nuovi insediamenti produttivi, commerciali e terziari negli ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale specificatamente previsti dal P.T.C.P..
  6. “compensazione e credito edilizio”, come ipotesi privilegiate per l’indennizzo di vincoli espropriativi e per favorire interventi di riqualificazione ambientale ed urbana;
  7. “qualità architettonica”, intesa come esito di un coerente sviluppo progettuale che recepisca le esigenze di carattere funzionale (comfort, flessibilità, fruibilità, sicurezza, durata) ed estetico posto a base della progettazione e della realizzazione delle opere e che garantisca il loro armonico inserimento nel paesaggio e nell’ambiente circostante.

Concertazione e partecipazione

Sono stati organizzati dalla Provincia, per conto dei Comuni, n. 2 incontri rispettivamente in data 12.09.2005 e 15.09.2005 presso il Comune di Monselice, con Enti Pubblici Territoriali e Gestori dei servizi, e con le Associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, sugli obiettivi e strategie dello schema del Documento Preliminare.
Successivamente all’approvazione del Documento Preliminare, che ha confermato gli obiettivi e le strategie precedentemente indicate, è avvenuto un ulteriore incontro presso il Comune di Monselice in data 26.11.2007, presentando il Quadro territoriale analitico.

La conclusione e gli esiti della fase di partecipazione e concertazione ai sensi dell’art. 5 della L.R. 11/2004, sono stati deliberati dalle rispettive Giunte Comunali, che hanno confermato gli obiettivi e le strategie del documento preliminare potendo ritenere gli interventi degli Enti ed Associazioni durante le suddette riunioni, nonché i suddetti documenti scritti pervenuti, quali contributi migliorativi per le modalità di costruzione del Piano.

Elaborazione, adozione, deposito e pubblicazione del Piano

A seguito della citata procedura di concertazione, sono stati predisposti gli elaborati di analisi e progetto del Piano tenendo conto:

  • dello stato di fatto, non solo sotto il profilo meramente conoscitivo, ma, soprattutto, quale elemento propedeutico per una corretta programmazione urbanistica strutturale;
  • dei contributi dei rappresentanti tecnico-politici dei comuni del Monelicense, espressi durante i numerosi incontri;
  • dei contributi pervenuti da parte di Enti e Associazioni tutti verificati e valutati;
  • degli obiettivi, finalità e scelte strategiche del P.T.C.P., recependone le direttive, prescrizioni e vincoli.

Con Deliberazioni di Consiglio Comunale rispettivamente n. 2 del 28.02.2009, n. 1 del 05.02.2009, n. 11 del 10.03.2009, n. 13 del 27.02.2009, n. 4 del 07.02.2009, n. 3 del 30.01.2009, n° 5 del 31.03.2009, n. 3 del 18.02.2009, i Comuni di Boara Pisani, Granze, Monselice, Pozzonovo, Sant’Elena, Solesino, Stanghella, Vescovana hanno adottato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale – PATI del “Monselicense”.

Il Piano è stato depositato presso la segreteria di ciascun Comune, della Provincia e della Direzione Infrastrutture ed Investimenti delle Regione Veneto e del deposito è stato pubblicato avviso presso ciascun albo pretorio comunale, su due quotidiani locali (Mattino e Gazzettino di Padova) e su due quotidiani nazionali (Economia & Lavoro e l’Osservatore Romano).
Inoltre, a seguito dell’adozione, il Piano è stato pubblicato integralmente sul sito web della Provincia “Piani on Line”, strumento di e-democracy utilizzato per le fasi di concertazione/partecipazione del PTCP, dei PATI e dei PAT, per facilitare la consultazione e formulazione delle osservazioni ai Piani
Tale strumento si colloca all’interno di un più ampio progetto, che prevede l’utilizzo di tecnologie di rete per l’incentivazione della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, in modo interattivo.
Il progetto prevede:

  1. l’attivazione di uno strumento informatico (portale web) per la realizzazione di processi di informazione e di comunicazione interattiva (forum, newsletter, sondaggi, format per le osservazioni, ecc.) tra i soggetti sociali e le istituzioni che partecipano alla concertazione;
  2. la realizzazione di azioni di comunicazione per promuovere lo strumento di e-democracy e il suo utilizzo presso i cittadini e i soggetti sociali;
  3. l’applicazione di procedure e di analisi per la verifica della funzionalità e dell’efficacia dello strumento utilizzato.

La procedura di pubblicazione e deposito del P.A.T.I. è regolarmente avvenuta, come si evince dalla documentazione agli atti, e a seguito di essa sono pervenute n 23 osservazioni.

Approvazione del PATI, pubblicazione sul BUR e deposito finale

In data 30.11.2010, la Conferenza di Servizi decisoria, ai sensi dell’art. 15 della L.R. 11/04 e art. 14 comma 2 della L. 241/90 e smi, ha approvato il Piano e le osservazioni pervenute, previa Valutazione Tecnica Provinciale, con il consenso unanime dei Comuni e della Provincia.
A seguito dell’adeguamento degli elaborati del Piano di recepimento delle prescrizioni e precisazioni espresse dalla Conferenza di Servizi decisoria, la Giunta Provinciale, con deliberazione n. 242 del 17.11.2011, ha provveduto alla “ratifica” conseguente all’approvazione.
Tale provvedimento è stato pubblicato sul BUR n. 93 del 09.12.2011 e decorsi 15 gg. dalla sua pubblicazione il Piano si intende efficace.

Il Piano approvato, completo del Rapporto Ambientale, è depositato presso le segreterie dei Comuni ai sensi dell’art. 15 comma 8 della L.R. 11/04 e art. 17 D.Lgs 152/06.
Il Piano, completo del parere della Commissione Regionale VAS e della dichiarazione di sintesi, è consultabile nella versione definitiva, oltre che nel portale della provincia, anche nei singoli portali dei Comuni facenti parte del PATI.