Contenuti del Piano

< P.A.T.I. DELLA COMUNITA’ METROPOLITANA DI PADOVA

Tematismi e struttura del P.A.T.I.

Il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale della Comunità Metropolitana di Padova (in sigla PATI del CO.ME.PA.) rappresenta il nuovo strumento di pianificazione strutturale dell’intero territorio della CO.ME.PA, redatto alla luce delle disposizioni normative contenute nella nuova Legge Urbanistica Regionale n. 11 del 23 Aprile 2004.
L’elaborazione del P.A.T.I. ha avuto inizio con la predisposizione e la condivisione, con i Comuni dell’ambito della CO.ME.PA., la Provincia di Padova – con funzioni di coordinamento – e la Regione Veneto, dapprima di uno “schema” di Documento Preliminare, approvato da tutte le Giunte Comunali e Provinciali, poi confermato nel successivo “Documento Preliminare” contenente, in particolare, gli obiettivi generali del P.A.T.I. e le scelte strategiche di assetto del territorio, per i temi pertinenziali, anche in relazione alle previsioni degli strumenti di pianificazione di livello sovraordinato (P.T.R.C. e P.T.C.P.).
Il Documento Preliminare è stato approvato dalle rispettive Giunte Comunali della CO.ME.PA. e dalla Giunta Provinciale, e l’Accordo di Pianificazione sottoscritto in data 23.01.2006, integrato in data 21 Luglio 2008 con l’adesione del Comune di Abano Terme.

Al territorio progetto della CO.ME.PA., considerata la sua centralità nel sistema metropolitano veneto, il P.T.C.P., derivandolo anche dalle programmazioni di rango superiore (U.E./Stato/Regione Veneto), assegna i seguenti obiettivi individuati nel Documento Preliminare:

– concorrere a realizzare in generale il disegno strategico del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento adottato dalla Giunta Regionale il 7 agosto 2007, delibera n° 2587, racchiuso nell’espressione “Terzo Veneto” ed il conseguente assetto del sistema urbano-produttivo di tipo policentrico;

– sviluppare il territorio della CO.ME.PA. a vantaggio oltre che dei Comuni dell’accordo anche di tutta la provincia, articolato nei sub-obiettivi seguenti:

  • catturare gli effetti positivi conseguenza del “flusso” di persone e mezzi che l’assetto infrastrutturale programmato per l’area – Corridoio 5 – alta velocità ferroviaria, grande raccordo anulare di Padova, ecc., determinerà;
  • migliorare il posizionamento strategico del territorio della CO.ME.PA., per mezzo dello sviluppo della capacità già in essere (presenza della città “leader” nello sviluppo della società, nell’economia e nella erogazione di servizi vari, attività di terziario avanzato, ricerca e innovazione, industria, logistica e servizi vari) e nella individuazione di eccellenze (polo di attrazione e competitività);
  • fungere da fattore di redistribuzione della ricchezza a vantaggio dell’intera provincia;
  • porsi come integratore di sviluppo a vantaggio dei territori più deboli e quindi strumento per il riequilibrio territoriale (decentramento di attività e funzioni mature);

– migliorare la sua “performance” ambientale per mezzo essenzialmente di un progetto di assetto territoriale che faciliti le applicazioni di strategie capaci di:

  1. supportare, attraverso politiche territoriali coordinate il raggiungimento di un modello di sviluppo capace di preservare le risorse, di tutelare e ridare identità ai luoghi, di intensificare l’uso ed il recupero di attrezzature e infrastrutture esistenti, riducendo l’esigenza di nuova occupazione di suolo, elevando progressivamente la quota di superficie permeabile;
  2. promuovere e realizzare uno sviluppo sostenibile e durevole senza pregiudizio per la qualità della vita delle generazioni future, nel rispetto delle risorse naturali;
  3. tutelare le identità storico-culturali, mantenendo, migliorando e valorizzando i valori culturali e ambientali del territorio, da considerare anche come “asset” strategici per politiche di valorizzazione economica;
  4. tutelare e valorizzare il paesaggio rurale e le aree di importanza naturalistica;
  5. salvaguardare il territorio e gli abitanti dai principali rischi di dissesto idrogeologico;
  6. valorizzare i sistemi di gestione integrata nel campo delle acque, dei rifiuti, dell’energia e dei servizi alla popolazione ed alle attività produttive;
  7. effettuare una specifica politica comune in materia di aree per insediamenti produttivi ed aree industriali ecologiche allo scopo di promuovere una efficace riorganizzazione del sistema industriale, artigianale, commerciale e direzionale finalizzata al progressivo consolidamento di fulcri insediativi selezionati secondo requisiti di abbattimento degli impatti strutturali e infrastrutturali connessi e al controllo della dispersione delle lottizzazioni produttive e del relativo appesantimento della domanda strutturale; favorire la nascita di imprese più robuste, di reti e filiere produttive per un deciso passaggio da un modello non più sostenibile di “sviluppo senza ricerca”, all’unico modello competitivo nell’area economica globalizzata e cioè quello dello “sviluppo fondato sulla ricerca”, finalizzato a favorire lo sviluppo di produzioni e attività innovative ad alta sostenibilità ambientale e sociale;
  8. sviluppare il sistema delle comunicazioni e ottimizzare la funzionalità degli attuali sistemi relazionali esistenti con l’obiettivo di favorire:
    – il raccordo e la promozione dei diversi ambiti territoriali;
    – il riequilibrio e l’integrazione fra nodi di trasporto a vantaggio del trasporto ferroviario (in specie quello servito dal S.F.M.R.);
    – la riduzione della lunghezza media degli spostamenti giornalieri delle persone;
    – la continuità dei percorsi ciclopedonali.
  9. favorire il risparmio energetico e il contemporaneo impiego delle risorse energetiche rinnovabili.

Il percorso di redazione del P.A.T.I.

Il percorso che ha portato alla redazione del P.A.T.I. della Comunità Metropolitana è strutturato su quattro componenti principali tra loro sempre interconnesse e sinergiche:

  • la costruzione del Quadro Conoscitivo;
  • il rapporto ambientale e la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.);
  • il processo partecipativo e la concertazione;
  • la cartografia di progetto e le relative norme tecniche.

Tale percorso è stato costruito sviluppando una approfondita conoscenza dello stato dei luoghi, in tutte le sue componenti e nelle loro reciproche interrelazioni, con un metodo di analisi spiccatamente interdisciplinare e con l’attivazione di un Sistema Informativo Territoriale che raccoglie sia il quadro conoscitivo che le tavole progettuali.
Con il P.A.T.I., elaborato mediante l’uso di applicazioni informatiche di tipo GIS, utilizzando esclusivamente la base della Carta Tecnica Regionale Numerica (C.T.R.N.), aggiornata, per i temi di competenza del P.A.T.I., secondo le indicazioni dell’apposito atto di indirizzo regionale, la Comunità Metropolitana ha inteso operare precise scelte strutturali di natura strategica di sviluppo del territorio, in merito ai temi produttivi e infrastrutturali, nonché in merito alla definizione delle “invarianti” di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico-monumentale e architettonica, in coerenza e conformità con gli obiettivi e gli indirizzi contenuti nella pianificazione di livello superiore (P.T.R.C, e P.T.C.P. adottati) e nel documento preliminare del P.A.T.I..

In questo quadro le scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio del P.A.T.I. della Comunità Metropolitana, si ispirano, coerentemente con le scelte progettuali del P.T.C.P. adottato e del Documento Preliminare del P.T.R.C., ai seguenti principi che ne costituiscono il quadro di riferimento:

  1. “sostenibilità”, probabilmente la richiesta che in questi ultimi anni ha provocato e provocherà in prospettiva, le più grandi modificazioni nella prassi del processo edilizio e le più sensibili trasformazioni nel campo dei componenti, modi di progettare e metodi costruttivi; sostenibilità intesa come attenzione particolare alle risorse fisiche, ambientali, energetiche e tecnologiche ripensando i processi pianificatori e costruttivi in modo che questi provochino il minor impatto possibile sull’ambiente;
     
  2. “sussidiarietà, adeguatezza ed efficienza”, mediante:

    • garanzia di trasparenza e partecipazione;
    • l’adozione di un sistema informativo territoriale unificato ed accessibile, al fine di disporre di elementi conoscitivi raffrontabili;
    • coinvolgimento delle rappresentanze economico sociali e delle associazioni a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche individuate dal P.A.T.I.;
  3. “copianificazione” che influenza il carattere processuale della pianificazione e la natura cooperativa e consensuale delle relazioni con la pianificazione sovracomunale;
  4. “perequazione urbanistica”, che persegue l’equa distribuzione dei diritti edificatori tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi, contemperando un giusto equilibrio tra l’interesse pubblico e quello privato; questa è legata al livello d’intervento “Comunale” e viene assunta a parametro di “correttezza” nelle scelte incisive del pianificatore sul diritto di proprietà dei suoli, con tutta la tematica dei vincoli urbanistici (“indifferenza” della proprietà rispetto alle scelte pianificatorie), nonché a parametro della “congruità” delle indennità di espropriazione (“eguaglianza” tra i proprietari espropriati e quelli non espropriati);
  5. “perequazione territoriale e ambientale”, che perseguono l’equa ripartizione tra i comuni dei vantaggi dell’insediamento di attività e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle infrastrutture di interesse generale; sono legati al livello d’intervento “intercomunale” ed hanno lo scopo di rendere “indifferente”, per quanto riguarda gli effetti sulla finanza dei comuni, la localizzazione degli insediamenti stessi in determinati comuni piuttosto che in altri e, in particolare, di evitare le sperequazioni derivanti dalla tendenziale concentrazione dei nuovi insediamenti produttivi, commerciali e terziari negli ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale specificatamente previsti dal P.T.C.P.;
  6. “compensazione e credito edilizio”, come ipotesi privilegiate per l’indennizzo di vincoli espropriativi e per favorire interventi di riqualificazione ambientale ed urbana;
  7. “qualità architettonica”, intesa come esito di un coerente sviluppo progettuale che recepisca le esigenze di carattere funzionale (comfort, flessibilità, fruibilità, sicurezza, durata, risparmio energetico) ed estetico posto a base della progettazione e della realizzazione delle opere e che garantisca il loro armonico inserimento nel paesaggio e nell’ambiente circostante.

Il progetto del P.A.T.I.

Il progetto del P.A.T.I., per i temi di competenza dello stesso, è nato e si è sviluppato, a partire dall’analisi di attuazione dei P.R.G. vigenti e relative varianti parziali e generali in fase di definitiva approvazione, tenuto conto che ai sensi dell’art. 48, comma 5 della L.R. 11/04.
La sfida del Piano è quella di supportare, attraverso politiche territoriali coordinate, il raggiungimento di un modello di sviluppo capace di promuovere una efficace riorganizzazione del sistema produttivo e di quello
commerciale e direzionale, finalizzata al progressivo consolidamento di fulcri insediativi selezionati secondo requisiti di abbattimento degli impatti strutturali e infrastrutturali connessi e al controllo della dispersione delle lottizzazioni produttive e del relativo appesantimento della domanda infrastrutturale, di preservare le risorse, di tutelare e dare identità e qualità all’ambiente, di offrire servizi di qualità ad imprese e abitanti e di garantire una buona accessibilità, favorendo la qualità architettonica in ogni intervento pubblico e privato, anche con il ricorso, per le opere più significative, al concorso di progettazione.
Il nodo metropolitano di Padova rappresenta, oggi più che mai, a livello regionale, una delle aree di maggiore densità di opportunità e di fattori di innovazione, nodo di raccordo, connessione ed integrazione tra scala globale e dimensione locale, luogo di raccolta ed elaborazione delle conoscenze, dove è possibile realizzare sempre nuove sintesi in particolare per i temi di competenza del P.A.T.I.:

  1. Sistema ambientale;
  2. Difesa del suolo;
  3. Servizi a scala sovracomunale;
  4. Sistema relazionale, infrastrutturale e della mobilità;
  5. Poli produttivi-commerciali-direzionali;
  6. Fonti di energia rinnovabile;

partendo dalla considerazione del territorio come bene pubblico indivisibile che non deve essere integralmente gestito dal mercato.
A tale scopo la normativa del P.A.T.I., in conformità agli artt. 35 e seguenti della L.R. 11/04 introduce sistemi di regole e di incentivi per l’iniziativa privata affinchè anch’essa contribuisca a determinare quella complessità funzionale, spaziale e sociale che sola garantisce la qualità urbana.
E’ compito del pubblico orientare, attraverso regole ed incentivi, i nuovi investimenti privati, non più basati sulla semplice integrazione tra funzioni che incontrano immediata e facile rispondenza sul mercato, accompagnata dalla dotazione di qualche spazio accessorio di valenza collettiva, ma bensì finalizzati alla creazione di elementi di nuova centralità, capaci di dare forma ed identità all’esistente, di garantire una maggiore qualità progettuale e ricchezza funzionale, partendo da una analisi della domanda più attenta ai bisogni della Comunità Metropolitana.

Concertazione e partecipazione

Sono stati organizzati dalla Provincia, per conto dei Comuni, n. 2 incontri rispettivamente in data 12.09.2005 e 19.09.2005 presso il Comune di Padova, con Enti Pubblici Territoriali e Gestori dei servizi, con le Associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, sugli obiettivi e strategie dello schema del DocumentoPreliminare.Successivamente all’approvazione del Documento Preliminare, che ha confermato gli obiettivi e le strategie precedentemente indicate, è avvenuto un ulteriore incontro pubblico presso l’Auditorium dell’I.T.C. “Gramsci” di Padova in data 10.07.2007, opportunamente pubblicizzato, tramite avvisi agli Albi comunali e provinciale pubblici e attraverso avviso su quotidiani, per la presentazione degli approfondimenti riguardanti le indagini conoscitive del territorio, nel frattempo elaborate, per la migliore comprensione delle tematiche e delle strategie di progetto già contenute nel Documento Preliminare del Piano.

Obiettivo della fase partecipativa, oltre alla ricerca di un consapevole consenso sui contenuti di un importante strumento strutturale innovativo, quale il P.A.T.I., è stato quello di far emergere eventuali criticità e problemi, nonché di favorire lo scambio di materiali e informazioni.
L’esito delle fasi di concertazione, nei vari incontri, è stato sostanzialmente positivo; gli Enti e le Associazioni hanno partecipato numerosi agli incontri, intervenendo con interesse alle tematiche oggetto di valutazione; in particolare, i primi, data la rilevanza intercomunale dell’attività di pianificazione hanno subito colto l’opportunità di partecipare attivamente alle fasi successive di elaborazioni del Piano, manifestando tale loro disponibilità: ad esempio i rappresentanti del Genio Civile e dei Consorzi di Bonifica, del Servizio Forestale regionale, della Soprintendenza dei Beni Architettonici e del Paesaggio, ecc; i secondi, soprattutto le Associazioni ambientaliste (Italia Nostra, WWF, Legambiente), sono intervenuti a tutela e difesa dell’ecosistema naturale e storico-artistico presente nei luoghi con l’obiettivo comune di favorire nuovi eventuali sviluppi antropici, purchè sostenibili dal punto di vista ambientale; molta attenzione quindi viene data alla procedura di VAS che ogni piano deve es pletare in linea con la normativa vigente in materia.
Anche le Associazioni economiche e sociali, presenti a tutte le riunioni, hanno sostanzialmente condiviso il percorso intrapreso dai Comuni con il coordinamento della Provincia e i contenuti dati alla pianificazione soprattutto intercomunale, con particolare riferimento al settore produttivo in generale.
Le proposte-richieste pervenute, giudicate pertinenti con i temi del P.A.T.I. e ritenute condivisibili, non hanno comunque inciso sui criteri informatori del P.A.T.I..
La conclusione e gli esiti della fase di partecipazione e concertazione ai sensi dell’art. 5 della L.R. 11/2004, sono stati deliberati dalle rispettive Giunte Comunali, che hanno confermato gli obiettivi e le strategie del documento preliminare potendo ritenere gli interventi degli Enti ed Associazioni durante le suddette riunioni, nonché i suddetti documenti scritti pervenuti, quali contributi migliorativi per le modalità di costruzione del Piano.

Elaborazione, adozione, deposito e pubblicazione del Piano

A seguito della citata procedura di concertazione, si è attivato il tavolo di lavoro tecnico-politico che ha lavorato, dapprima nella definizione di un attendibile quadro analitico–territoriale omogeneo del territorio intercomunale, e successivamente, in coerenza con gli obiettivi posti dal Documento Preliminare del Piano e nel rispetto dei vincoli, delle invarianti e fragilità del territorio, delineando, per ciascuno dei tematismi del Piano, le fondamentali scelte strategiche della CO.ME.PA., attraverso il costante confronto e condivisione con le amministrazioni comunali del PATI.
Particolare attenzione è stata riposta nella stesura dell’apparato normativo, che diversamente da quello dei PRG, contiene alcune prescrizioni direttamente operative ma soprattutto le direttive al Piani degli interventi, così come previsto dall’art. 13 della L.R.11/04.
Dopo un lungo percorso, a seguito di numerosi incontri collegiali, sono stati predisposti gli elaborati di analisi e di progetto del Piano tenendo conto:

  • dello stato di fatto, non solo sotto il profilo meramente conoscitivo, ma, soprattutto, quale elemento propedeutico per una corretta programmazione urbanistica strutturale;
  • dei contributi dei rappresentanti tecnico-politici dei comuni della Comunità Metropolitana di Padova, espressi durante i numerosi incontri;
  • dei contributi pervenuti da parte di Enti e Associazioni tutti verificati e valutati;
  • degli obiettivi, finalità e scelte strategiche del P.T.C.P., recependone le direttive, prescrizioni e vincoli.

Gli elaborati costituenti il P.A.T.I. sono stati sottoscritti in data 17.11.08 dai Comuni appartenenti alla Comunità Metropolitana di Padova, dalla Provincia di Padova e dalla Regione Veneto in qualità di soggetti copianificanti, come da verbale in medesima data completo delle prescrizioni contenute nei citati pareri.
Successivamente, con le seguenti deliberazioni:

  • 8 del 28.01.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Abano Terme;
  • 7 del 08.04.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Albignasego;
  • 2 del 09.03.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Cadoneghe;
  • 5 del 27.01.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Casalserugo;
  • 2 del 07.01.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Legnaro;
  • 38 del 22.12.2008 di Consiglio Comunale del Comune di Maserà di Padova ;
  • 4 del 12.02.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Mestrino;
  • 12 del 26.02.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Noventa Padovana;
  • 129 del 22.12.2008 di Consiglio Comunale del Comune di Padova;
  • 1 del 29.01.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Ponte San Nicolò;
  • 2 del 20.01.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Rubano;
  • 3 del 22.01.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Saccolongo;
  • 46 del 12.12.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Saonara;
  • 3 del 28.01.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Selvazzano Dentro;
  • 18 del 09.03.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Vigodarzere;
  • 13 del 16.02.2009 di Consiglio Comunale del Comune di Vigonza;
  • 55 del 17.12.2008 di Consiglio Comunale del Comune di Villafranca Padovana;

i Comuni della Comunità Metropolitana di Padova hanno adottato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale – P.A.T.I..
Il Piano è stato depositato presso la segreteria di ciascun Comune, della Provincia e della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti delle Regione Veneto e del deposito è stato pubblicato avviso presso ciascun albo pretorio comunale, provinciale e su due quotidiani locali (Mattino e Gazzettino di Padova) nonché sul B.U.R..

Inoltre, a seguito dell’adozione, il Piano è stato pubblicato integralmente sul sito web della Provincia “Piani on Line”, strumento di e-democracy utilizzato per le fasi di concertazione/partecipazione del PTCP, dei PATI e dei PAT, per facilitare la consultazione e formulazione delle osservazioni ai Piani.
La procedura di pubblicazione e deposito del P.A.T.I. è regolarmente avvenuta, come si evince dalla documentazione agli atti, e a seguito di essa sono pervenute n 156 osservazioni.

Approvazione del PATI, pubblicazione sul BUR e deposito finale

In data 18.07.2011, la Conferenza di Servizi decisoria, ai sensi dell’art. 15 della L.R. 11/04 e art. 14 comma 2 della L. 241/90 e smi, avendo acquisito il parere della Commissione regionale Vas n. 5 in data 15.04.2011 e il decreto di validazione del Quadro Conoscitivo del Piano n. 44 del 21.06.2011, ha approvato il Piano e le osservazioni pervenute, previa Valutazione Tecnica Provinciale, con il consenso unanime dei Comuni e della Provincia, ad eccezione del Comune di Abano Terme, che non presente alla conferenza, ha poi revocato con D.C.C. n. 20 del 16.09.2011 la precedente deliberazione di adozione del Piano , uscendo definitivamente dal PATI. A seguito dell’adeguamento degli elaborati del Piano di recepimento delle prescrizioni e precisazioni espresse dalla Conferenza di Servizi decisoria, la Giunta Provinciale, con deliberazione n. 49 del 22.02.2012, ha provveduto alla “ratifica” conseguente all’approvazione.
Tale provvedimento è stato pubblicato sul BUR n. 21 del 16.03.2012 e decorsi 15 gg. dalla sua pubblicazione il Piano si intende efficace.
Il Piano approvato, completo del Rapporto Ambientale, è depositato presso le segreterie dei Comuni ai sensi dell’art. 15 comma 8 della L.R. 11/04 e art. 17 D.Lgs 152/06.
Il Piano, completo del parere della Commissione Regionale VAS e della dichiarazione di sintesi, è consultabile nella versione definitiva, oltre che nel portale della provincia, anche nei singoli portali dei Comuni facenti parte del PATI.