Contenuti del Piano

< P.A.T.I. DEL MEDIO BRENTA

Tematismi e struttura del P.A.T.I.

Per il territorio del Medio Brenta, coerentemente con quanto previsto dal P.T.C.P., gli obiettivi da perseguire sono i seguenti:

  • elaborazione di una politica territoriale in base alle infrastrutture esistenti ed a quelle programmate;
  • promozione di un’organizzazione razionale delle zone industriali;
  • localizzazione dei centri direzionali e del terziario all’esterno dei centri storici urbani, in prossimità dei grandi nodi di comunicazione, eventualmente prevedendo uno sviluppo ad alta densità insediativa;
  • rilancio e sostegno delle funzioni commerciali e residenziali dei centri storici e delle aree urbane;
  • salvaguardia dell’ambiente naturale, culturale e dei paesaggi, valorizzando contestualmente le risorse umane, naturali e culturali;
  • sviluppo equilibrato delle opportunità insediative, con particolare riguardo alle attività produttive;
  • garantire a tutti – singoli, famiglie ed imprese – l’accesso alle dotazioni territoriali, in specie a quelle di valenza provinciale;
  • perseguire la qualità dell’insediamento urbano-produttivo, sia dell’intera rete urbana, sia delle singole realtà, sul piano funzionale, morfologico e paesaggistico, con l’obiettivo ulteriore di ridurre l’occupazione di suolo, grazie all’azione di rinnovo e recupero delle aree urbane e delle aree per insediamenti produttivi;
  • elevare la mobilità, di persone, cose e informazioni per le esigenze economico-finanziarie in modo sostenibile per l’ambiente, perseguendo gli obiettivi di integrazione e riequilibrio modale, privilegiando i trasporti collettivi su ferro;- tutelare il territorio agricolo e favorire la specializzazione delle produzioni.

Il “Documento Preliminare” sottoscritto da tutti i Comuni aderenti al PATI del Medio Brenta, individua i seguenti tematismi, che sono stati analizzati ed affrontati puntualmente in sede di progetto:

Tema 1: sistema delle interrelazioni funzionali di area vasta
Con specifico riferimento ai processi di periferizzazione indotti dall’area metropolitana di Padova, il P.A.T.I. provvede a:

  • definire politiche territoriali di tutela e valorizzazione dell’identità ambientali e socio-economiche locali;
  • regolamentare i sistemi di sviluppo urbano.

Tema 2: sistema ambientale
Gli obiettivi per la tutela delle risorse naturalistiche e ambientali, e per l’integrità del paesaggio naturale sono:

  1. individuazione e disciplina delle aree di valore naturale e ambientale;
  2. definizione degli obiettivi generali di valorizzazione in coerenza con le indicazioni della pianificazione sovraordinata, in particolare:

    1. tutela e miglioramento delle reti ecologiche;
    2. tutela del paesaggio fluviale;
    3. salvaguardia dei corsi d’acqua e connessione reciproca e con gli altri elementi ambientali di interesse ecologico (reti ecologiche) e delle aree umide;
    4. gestione delle emergenze naturalistiche di carattere idrogeologico e geomorfologico in particolare dei fiumi Brenta, Ceresone e Tergola, di tutto il fitto sistema di rogge e cave dismesse ora diventate aree umide;
    5. tutela delle aree di valore naturalistico e mantenimento delle biodiversità;
    6. salvaguardia delle emergenze culturali;
    7. tutela delle aree con formazioni vegetali rilevanti, portatrici di valori ecologici, quali aree golenali, in particolare lungo il Brenta, ed ex cave rinaturalizzate, aree umide: Bacino Giaretta, Palude di Onara, Golena di Palazzina, Cava Valente, Cava Trentumozzo, Bacino Zanon.
  3. individuazione delle possibili fonti di inquinamento o alterazione delle falde acquifere in relazione al particolare equilibrio idrogeologico dell’ambito del Medio Brenta;
  4. salvaguardia dell’acquifero libero, di grande potenzialità ai fini idropotabili, in modo da prevenire il potenziale rischio di inquinamento a causa della presenza importante degli allevamenti zootecnici;
  5. controllo a riguardo dell’attività estrattiva in tutta la zona delle risorgive;
  6. razionalizzazione dello sfruttamento idrico al fine di evitare l’attuale depressurizzazione degli acquiferi.

Tema 3: difesa del suolo
Gli obiettivi per la localizzazione e la valutazione della vulnerabilità delle risorse naturali, e la disciplina generale per la loro salvaguardia sono:

  1. definizione delle aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico e delle aree esondabili;
  2. individuazione degli interventi di miglioramento e riequilibrio ambientale da prevedere;
  3. definizione di indirizzi e prescrizioni generali per gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico nelle aree urbanizzate o da urbanizzare;
  4. definizione delle strategie per il miglioramento degli interventi di gestione del territorio per quanto attiene alla difesa del suolo e dell’equilibrio idrogeologico dei Comuni ricadenti nell’ambito del bacino scolante e controllo dello smaltimento delle risulte zootecniche.

Tema 4: paesaggio agrario e paesaggio di interesse storico
Per il paesaggio agrario, gli obiettivi del P.A.T.I. sono:

  1. salvaguardia delle attività e sistemazioni agrarie ambientalmente sostenibili, dei valori archeologici, storici e architettonici presenti nel territorio;
  2. conservazione o ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat e delle associazioni vegetali e forestali;
  3. salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici;
  4. individuazione di:

    1. aree con tipologie di paesaggio rurale prevalente;
    2. aree con produzione specializzate;
    3. aree con produzione a rischio di impatto ambientale;
    4. aree con sistemi ed elementi ambientali di valore naturalistico e paesaggistico da non trattare come entità isolate ma con particolare attenzione alle relazioni tra di esse ed ai margini, nonché al contesto in cui si trovano.

Per il paesaggio di interesse storico, gli obiettivi del P.A.T.I. sono relativi alla tutela, al recupero e alla valorizzazione di:

  1. edifici di valore storico-architettonico, culturale e testimoniale, Ville Venete, contesti figurativi, ecc.;
  2. centri storici di pregio e di particolare rilievo;
  3. parchi, giardini monumentali di interesse storico-architettonico;
  4. documenti della civiltà industriale;
  5. grandi percorsi extraurbani e itinerari di interesse storico-ambientale;
  6. sistemazioni agrarie tradizionali delle praterie del Brenta, zone e beni archeologici, musei etnografici;
  7. manufatti di archeologia industriale.

Tema 5: servizi a scala territoriale
Obiettivi:

  1. individuazione delle parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale, con concentrazione di una o più funzioni strategiche, o di servizi ad alta specificazione economica, scientifica, culturale, sportiva, ricreativa e della mobilità, definite “Poli Funzionali”;
  2. ricognizione dei Poli Funzionali esistenti da consolidare, ampliare e riqualificare;
  3. individuazione degli eventuali ambiti preferenziali idonei per la localizzazione dei nuovi Poli funzionali;
  4. definizione dei criteri per l’individuazione delle caratteristiche morfologiche dei Poli Funzionali di nuova previsione;
  5. individuazione degli interventi di trasformazione e qualificazione funzionale, urbanistica ed edilizia dei Poli esistenti.

Tema 6: settore turistico – ricettivo
Obiettivi:

  1. valutazione della consistenza e dell’assetto delle attività esistenti e promozione dell’evoluzione delle attività turistiche;
  2. individuazione di aree e strutture idonee vocate al turismo di visitazione, all’agriturismo, all’attività sportiva;
  3. studio sulla dotazione di servizi e rafforzamento delle attrezzature esistenti, secondo modelli culturalmente avanzati (Piano dei Servizi);
  4. previsione dell’estensione della rete dei percorsi ciclabili di interesse intercomunale (Piano Provinciale delle Piste Ciclabili);
  5. promozione e regolamentazione della navigabilità dei corsi d’acqua di rilievo provinciale inserendoli nei circuiti turistici principali (studio provinciale della “carta nautica”);
  6. definizione disciplinare di particolari siti e strade panoramiche e previsione di nuovi percorsi per la scoperta e la valorizzazione delle ricchezze naturali e storiche del territorio;
  7. recupero e salvaguardia dei prodotti tipici locali, promozione dei vari settori agro-alimentari.

Tema 7: sistema relazionale, infrastrutturale e della mobilità di interesse sovracomunale
Gli obiettivi del P.A.T.I. sono di raccordo con la pianificazione di settore sovraordinata, provvedendo alla:

  1. definizione della rete di infrastrutture e di servizi per la mobilità di maggiore rilevanza;
  2. definizione della opere necessarie per assicurarne la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità rispetto al sistema insediativo ed al sistema produttivo individuando, ove necessario, fasce di ambientazione al fine di mitigare o compensare gli impatti sul territorio circostante e sull’ambiente;
  3. definizione della dotazione di standard e servizi alla viabilità sovracomunale;
  4. definizione del sistema della viabilità, della mobilità ciclabile e pedonale di livello sovracomunale (ex ferrovia Ostiglia);
  5. individuazione dei criteri relativi agli impianti di telefonia;
  6. individuazione di politiche per la diffusione delle innovazioni tecnologiche.

Tema 8: attività produttive
Obiettivi:

  1. valutare la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario, definendo le opportunità di sviluppo – anche in relazione all’impiego di risorse naturali nei processi produttivi – in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”;
  2. individuare le parti del territorio caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche, commerciali e produttive;
  3. definire l’assetto fisico funzionale degli ambiti specializzati per le attività produttive di rilievo sovracomunale, da confermare e/o potenziare (caratterizzati da effetti sociali, territoriali, ambientali, relazionati con altri comprensori produttivi di livello provinciale, regionale, interregionale);
  4. individuare, nelle more dei criteri dettati dal P.T.R.C. ed in coerenza con i contenuti del P.T.C.P., gli ambiti preferenziali idonei alla pianificazione dei nuovi insediamenti produttivi, commerciali e direzionali di rango intercomunale, con riferimento alle caratteristiche locali ed alle previsioni infrastrutturali a scala territoriale, indicando i criteri applicativi della “perequazione territoriale”;
  5. definire, in coerenza con il P.T.C.P.:

    1. gli ambiti preferenziali di localizzazione delle medie e grandi strutture di vendita configurabili quale bacino di utenza degli ambiti di programmazione regionale, sulla base della superficie complessiva assegnata dalla L.R. 15/2004;
    2. le aree idonee da destinare alla logistica e alla direzione, organizzazione e promozione delle attività di interscambio di tipo commerciale;
    3. i poli per l’innovazione tecnologica e per i servizi alle imprese destinate ad attrarre, Concentrare e potenziare attività ad alto grado innovativo;
    4. gli specifici indirizzi e prescrizioni per la valorizzazione dei distretti produttivi (L.R. 8/2003), precisando gli standard di qualità dei servizi che si intendono perseguire per ottimizzare il rapporto tra attività di produzione, servizi tecnologici, qualità ambientale, qualità del luogo di lavoro, sistema relazionale infrastrutturale e della mobilità (viabilità);
    5. precisa gli standard di qualità dei servizi che si intendono perseguire per ottimizzare il rapporto tra attività di produzione, servizi tecnologici, qualità dell’ambiente e del luogo di lavoro, anche sulla base delle linee guida provinciali per la progettazione ambientale delle aree destinate a insediamenti produttivi.

Tema 9: sviluppo e promozione delle fonti di energia rinnovabile
Obiettivi:

Recepimento e approfondimento delle linee guida progettuali e costruttive elaborate dalla Provincia attraverso una politica di:

  1. pianificazione e gestione più ecologica del territorio;
  2. integrazione delle tematiche ambientali nelle proprie programmazioni al fine di ridurre i consumi di energia nel settore edilizio, terziario e industriale;
  3. promozione dell’applicazione di tecnologie costruttive sostenibili;
  4. promozione della certificazione energetica degli edifici;
  5. partecipazione dei cittadini a modifiche comportamentali a favore dell’ambiente.

Il percorso di redazione del P.A.T.I.

Il percorso di redazione del P.A.T.I. è articolato nelle seguenti fasi:

1a fase – Approvazione del Documento Preliminare e dell’Accordo di Pianificazione da parte:

  1. dei Comuni di Campodoro, Carmignano di Brenta, Curtarolo, Gazzo, Grantorto, Piazzola sul Brenta, San Giorgio in Bosco, Villafranca Padovana, quali Enti competenti al governo del territorio e alla gestione della pianificazione comunale;
  2. della Provincia di Padova, quale Ente di coordinamento del Piano;
  3. della Regione Veneto quale Ente competente all’approvazione del Piano.

L’elaborazione del P.A.T.I. ha avuto inizio con la predisposizione e la condivisione con i Comuni dell’ambito Medio Brenta e la Provincia di Padova, con funzioni di coordinamento, del “Documento Preliminare” contenente, in particolare, gli obiettivi generali del P.A.T.I. e le scelte strategiche di assetto del territorio, per i temi pertinenziali, anche in relazione alle previsioni degli strumenti di pianificazione di livello sovraordinato (P.T.R.C. e P.T.C.P.).

2a fase – Compilazione del Quadro Conoscitivo e confronto con Enti / Amministrazioni / Associazioni economiche e sociali (concertazione)
A seguito della sottoscrizione dell’Accordo di Pianificazione, si è proceduto ad una approfondita analisi dello stato di fatto, finalizzata alla formazione del “Quadro Conoscitivo” con le relative basi informative contenenti dati e informazioni finalizzati alla conoscenza sistematica degli aspetti fisici e socio-economici del territorio, della pianificazione territoriale e della programmazione locale.
Contestualmente all’attività di formazione del Quadro Conoscitivo è stato avviato il confronto e la concertazione con gli altri Enti pubblici territoriali e Amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti.
I Comuni dell’ambito Medio Brenta hanno altresì assicurato il confronto con le Associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, nonché con i gestori di servizi pubblici e di uso pubblico, invitando tutti a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche, relativamente ai temi del P.A.T.I..
A tale scopo sono stati organizzati n° 2 incontri plenari, oltre a numerosi incontri specifici con i gestori dei servizi pubblici e di uso pubblico.

3a fase – Elaborazione del P.A.T.I.
L’elaborazione del P.A.T.I. è stata effettuata tenendo conto:

  • dello stato di fatto, non solo sotto il profilo meramente conoscitivo, ma, soprattutto, quale elemento propedeutico per una corretta programmazione urbanistica strutturale;
  • dei contributi dei rappresentanti tecnico-politici dei comuni del Medio Brenta, espressi durante i numerosi incontri;
  • dei contributi pervenuti da parte di Enti e Associazioni tutti verificate e valutati;
  • dell’articolato ed innovativo quadro normativo.

4a fase – Adozione e approvazione del P.A.T.I.
Il P.A.T.I. costituito, per i temi di competenza, dai medesimi elaborati di cui all’art. 13 della L.U.R. è stato adottato dai Comuni del Medio Brenta ed è depositato presso la sede di ciascun Comune a disposizione del pubblico per trenta giorni consecutivi, decorsi i quali chiunque potrà formulare osservazioni entro i successivi trenta.
Trascorsi i termini per la formulazione delle osservazioni viene convocata una “conferenza dei servizi” alla quale partecipano un rappresentante autorizzato da rispettivo organo competente di ciascuno dei comuni partecipanti, un rappresentante della Provincia di Padova ed uno della Regione, che si esprimono sul Piano e sulle osservazioni pervenute.
Qualora si riscontri il consenso unanime dei Comuni, della Provincia e della Regione, il Piano si intende approvato ed è ratificato dalla Giunta Regionale.

Progetto del P.A.T.I.

Il progetto del P.A.T.I., per i temi di competenza dello stesso, è nato e si è sviluppato guardando alle previsioni del P.T.C.P. nei vari sistemi territoriali da esso affrontati, attuando gli opportuni approfondimenti attraverso l’analisi dei P.R.G. vigenti e relative varianti generali e parziali in fase di definitiva approvazione.
La sfida del Piano è quella di supportare, attraverso politiche territoriali coordinate, il raggiungimento di un modello di sviluppo capace di promuovere una efficace riorganizzazione del sistema produttivo e di quello commerciale e direzionale, finalizzata al progressivo consolidamento di fulcri insediativi selezionati secondo requisiti di abbattimento degli impatti strutturali e infrastrutturali connessi e al controllo della dispersione degli insediamenti produttivi, sia di singoli manufatti, sia di agglomerati industriali e del relativo appesantimento della domanda infrastrutturale, di preservare le risorse, di tutelare e dare identità e qualità all’ambiente, di offrire servizi di qualità ad imprese e abitanti e di garantire una buona accessibilità, favorendo la qualità architettonica in ogni investimento pubblico e privato, anche con il ricorso, per le opere più significative, al concorso di progettazione.
A tale scopo la normativa del P.A.T.I., in conformità agli articoli 35 e seguenti della L.U.R., introduce sistemi di regole e di incentivi per l’iniziativa privata, affinché anch’essa contribuisca a determinare quella complessità funzionale, spaziale e sociale che costituisce la qualità urbana.
L’altro tema a forte rilevanza “strategica” è rappresentato dal sistema infrastrutturale viario che recepisce i contenuti del Piano Provinciale della Viabilità e del P.T.C.P., definendo in modo condiviso i tracciati a scala più di dettaglio, che rappresentano, per le nuove previsioni, dei “varchi” da lasciare liberi rispetto alle nuove urbanizzazioni.
Il PATI evidenzia, altresì, alcune proposte di miglioramento di alcuni tratti di viabilità provinciale prevedendo nelle intersezioni alcune nuove rotatorie.
La definizione delle politiche di trasformabilità dei suoli, riferite al sistema produttivo, scaturisce direttamente dall’applicazione delle scelte strategiche operate dal P.T.C.P. vigente (art. 31 e seg.), che prevede una limitazione all’espansione di ciascuna zona produttiva comunale a favore dell’eventuale accorpamento delle esigenze di espansione sui poli di rango provinciale esistenti, distinti “da confermare” o “potenziare”.

Inoltre si è tenuto conto dei limiti fisici, delle fragilità del territorio, della tutela dei valori ambientali-culturali e delle scelte politiche che orientano lo sviluppo in base a criteri di sostenibilità, in relazione alle potenzialità e opportunità esistenti.
I limiti fisici dello sviluppo sono inoltre condizionati, oltre a quanto stabilito dall’Art.13 lettera f) della L.R.11/04 (SAU trasformabile), dal dimensionamento del Piano, sempre riferito al solo sistema insediativo produttivo, ricondotto alla nuova entità degli Ambiti Territoriali Omogenei (ATO).

Concertazione e partecipazione

L’art. 5 della L.R. 11/2004 prevede, inoltre, la concertazione e la partecipazione con gli altri enti pubblici territoriali e con le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti; prevede inoltre il confronto con le associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, nonché con i gestori di servizi pubblici e di uso pubblico, invitandoli a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche individuate dal presente P.A.T.I.
Tale metodo è stato attuato attraverso:

  • le procedure di “copianificazione” per la formazione condivisa e partecipata del Piano urbanistico, finalizzata a migliorare il processo decisionale e la successiva gestione;
  • il riconoscimento della responsabilità diretta dei Comuni relativamente alla “gestione” del proprio territorio per lo sviluppo della comunità locale, da esercitare con la Provincia e la Regione per le funzioni di salvaguardia, coordinamento e sviluppo territoriale;
  • la semplificazione dei procedimenti amministrativi, garantendo trasparenza e partecipazione;
  • la disponibilità del quadro conoscitivo e l’accessibilità al pubblico delle informazioni che lo costituiscono.

Sono stati organizzati dalla Provincia, per conto dei Comuni, n. 2 incontri rispettivamente in data 12.06.2008 (presso il Comune di Grantorto) e 18.06.2008 (presso il Comune di Villafranca Padovana), con Enti Pubblici Territoriali e Gestori dei servizi, e con le Associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi.
Ulteriori specialistici incontri sono stati effettuati in più riprese, sulle proposte progettuali del PATI, con i tre Consorzi di Bonifica, competenti per l’area del Medio Brenta, con vari dipartimenti regionali (agronomico, geologico, Segreteria Regionale alle Infrastrutture e Mobilità Direzione Valutazione Progetti e Investimenti), oltre al Dipartimento di Urbanistica, sempre invitato alle riunioni del P.A.T.I., con i consorzi di competenza, con il Genio Civile, con gli assessorati provinciali della viabilità, mobilità, edilizia scolastica, commercio,ecc..
Obiettivo della fase partecipativa, oltre alla ricerca di un consapevole consenso sui contenuti di un importante strumento strutturale innovativo, quale il P.A.T.I., è stato quello di far emergere eventuali criticità e problemi, nonché di favorire lo scambio di materiali e informazioni.
Le proposte-richieste pervenute, giudicate pertinenti con i temi del P.A.T.I. e ritenute condivisibili, non hanno comunque inciso sui criteri informatori del P.A.T.I..
La conclusione e gli esiti della fase di partecipazione e concertazione ai sensi dell’art. 5 della L.R. 11/2004, sono stati deliberati dalle rispettive Giunte Comunali, che hanno confermato gli obiettivi e le strategie del documento preliminare potendo ritenere gli interventi degli Enti ed Associazioni durante le suddette riunioni, nonché i suddetti documenti scritti pervenuti, quali contributi migliorativi per le modalità di costruzione del Piano.

Elaborazione, adozione, deposito e pubblicazione del piano

A seguito della citata procedura di concertazione, si è avviata, in una prima fase, l’attività di elaborazione delle tavole di analisi del territorio, sulla scorta delle quali si sono delineate e cartografate le scelte strategiche derivanti dagli obiettivi indicati nel Documento Preliminare del Piano.
Gli elaborati sono stati predisposti tenendo conto:

  • dello stato di fatto, non solo sotto il profilo meramente conoscitivo, ma, soprattutto, quale elemento propedeutico per una corretta programmazione urbanistica strutturale;
  • dei contributi dei rappresentanti tecnico-politici dei comuni del Medio Brenta, espressi durante i numerosi incontri;
  • dei contributi pervenuti da parte di Enti e Associazioni tutti verificati e valutati;
  • degli obiettivi, finalità e scelte strategiche del P.T.C.P., recependone le direttive, prescrizioni e vincoli.

Gli elaborati costituenti il P.A.T.I. sono stati sottoscritti in data 31.10.08 dai Comuni appartenenti al Medio Brenta, dalla Provincia di Padova e dalla Regione Veneto in qualità di soggetti copianificanti, come da verbale in medesima data completo delle prescrizioni contenute nei citati pareri.
Con Deliberazioni di Consiglio Comunale rispettivamente n. 02 del 11.02.2009, n. 66 del 19.12.2008, n. 1 del 27.01.2009, n. 23 del 18.12.2008, n. 45 del 23.12.2008, n. 08 del 27.01.2009, n. 01 del 27.01.2009, n. 54 del 17.12.2008, i Comuni di Campodoro, Carmignano di Brenta, Curtarolo, Gazzo, Grantorto, Piazzola sul Brenta, San Giorgio in Bosco, Villafranca Padovana hanno adottato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale – PATI del “Medio Brenta”.
Il Piano è stato depositato presso la segreteria di ciascun Comune, della Provincia e della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti delle Regione Veneto e del deposito è stato pubblicato avviso presso ciascun albo pretorio comunale, provinciale e su due quotidiani locali (Mattino e Gazzettino di Padova) e su due quotidiani nazionali (Economia & Lavoro e l’Osservatore Romano).
Inoltre, a seguito dell’adozione, il Piano è stato pubblicato integralmente sul sito web della Provincia “Piani on Line”, strumento di e-democracy utilizzato per le fasi di concertazione/partecipazione del PTCP, dei PATI e dei PAT, per facilitare la consultazione e formulazione delle osservazioni ai Piani.
La procedura di pubblicazione e deposito del P.A.T.I. è regolarmente avvenuta, come si evince dalla documentazione agli atti, e a seguito di essa sono pervenute n 62 osservazioni.

Approvazione del P.A.T.I., pubblicazione sul BUR e deposito finale

In data 26.11.2010, la Conferenza di Servizi decisoria, ai sensi dell’art. 15 della L.R. 11/04 e art. 14 comma 2 della L. 241/90 e smi, avendo acquisito il parere della Commissione regionale Vas n. 42 in data 15.07.2010 e il decreto di validazione del Quadro Conoscitivo del Piano n. 117 del 26.11.2010, ha approvato il Piano e le osservazioni pervenute, previa Valutazione Tecnica Provinciale, con il consenso unanime dei Comuni e della Provincia.
A seguito dell’adeguamento degli elaborati del Piano di recepimento delle prescrizioni e precisazioni espresse dalla Conferenza di Servizi decisoria, la Giunta Provinciale, con deliberazione n. 50 del 22.02.2012, ha provveduto alla “ratifica” conseguente all’approvazione.
Tale provvedimento è stato pubblicato sul BUR n. 21 del 16.03.2012 e decorsi 15 gg. dalla sua pubblicazione il Piano si intende efficace.
Il Piano approvato, completo del Rapporto Ambientale, è depositato presso le segreterie dei Comuni ai sensi dell’art. 15 comma 8 della L.R. 11/04 e art. 17 D.Lgs 152/06.
Il Piano, completo del parere della Commissione Regionale VAS e della dichiarazione di sintesi, è consultabile nella versione definitiva, oltre che nel portale della provincia, anche nei singoli portali dei Comuni facenti parte del PATI.